Scultura Modulare Urbana 3002 Piazza Castello 512 x 211 x 132 cm
Fatto sta che poderosa è davvero l’immagine che egli ha derivato dalla trasposizione del mondo meccanico nel regno della pura speculazione artistica.
Veramente assistiamo in questo teatro dei congegni ai drammi e alle fantasie del metallo, o come alle proiezioni fatte manifeste di un suo segreto, seducente immaginario di azioni e di vita, di contrasti e di attrazioni, aventi per parametri la tensione, l’equilibrio, la forza la misura, la geometria, l’impulso, la pressione. Una disumana ma tesa idealità presiede alla loro messe in scena.
È quanto di più inedito e originale abbia proposto la scultura degli ultimi dieci anni; ed anche di avvincente, una scultura capace di imporre il vigore dei propri volumi senza rinunciare al rigore e persino alla succinta eleganza dei profili.
Il provvisorio mutamento di stile, oltre a sorprendere per la straordinaria versatilità di Ghiotti, mette a nudo, appunto, l’impulso poetico che nutre la sua ispirazione.
La notorietà della scultura di Massimo Ghiotti, per quanto già estesa, non è forse ancora all’altezza della sua davvero cospicua levatura. Essa mi conferma in una opinione che ho già più volte avuto modo di esprimere: ovvero che la scultura è il vero baluardo dell’arte di oggi, la custode vitale ed energica delle sue peculiarità e funzioni, a confronto della diaspora e dei virtualismi della pittura.

Maurizio Calvesi